Nel 2012 il famoso Ulivo della rotonda sulla Via Emilia (al centro di numerose polemiche perchè fu piantato con l'ascesa della coalizione di Prodi al Governo) si rinsecchì.
Ma non morì! Il Servizio Giardini mise l'ulivo secco a mia disposizione e mi venne un'idea particolare...
Si tratta di una scultura alta oltre quattro metri, che rappresenta un individuo strano, diverso, zoomorfo, metà uomo e metà animale, un extraterrestre proveniente dal cosmo, inconsueto messaggero di una lieta novella per l'umanità terrestre. L'alieno si chiama infatti "ECÁP" (il "Capo" in dialetto romagnolo), che rovesciato si legge "PACE".
"Ecàp" è protagonista di una "favola" che sarebbe degna di un film di fantascienza, intinta di misticismi popolari, metafora di un richiamo per l'umanità. Con incedere "patronale" l'extraterrestre tiene nelle mani e sul copricapo raggi infuocati che ricordano le frecce spezzate della "Madonna delle Grazie", protettrice di Faenza. Sui raggi sono scolpite a caratteri cubitali le quattro lettere del nome (E C A P), dal tronco cavo esce una colomba. Dai noduli del tronco scaturiscono stilizzati altri animali (con un pò di fantasia si intravedono un delfino e un cavallo), ma il più evidente è "GàtCàn", un incrocio tra un gatto ed un cane, che "Ecàp" tiene al guinzaglio. Nell'opera si intrecciano simboli di Pace sacri (l'ulivo stesso e la colomba) e profani (animali dal volto umano, esseri di un altro pianeta).
"E come se l'extraterrestre fosse un inviato divino proveniente dall'universo, chiamato a Faenza dalla sua patrona, un messaggero di PACE, spesso più evidente ed innata nel mondo animale che in quello umano".
Concetto purtroppo sempre più vero, vista anche le recente attualità...
Da Maggio 2014 "Ecàp", dopo essere stato esposto in Piazza del Popolo per le feste natalizie del 2013, ha trovato stabilmente casa all'ingresso del magnifico Parco Bucci di Faenza in Piazzale Aldo Pancrazi, fiore all'occhiello della città!
Qui potete leggere altre info su Ecàp.
Questo il video in cui racconto la storia dell'opera.